Il varano di Komodo (o drago di Komodo) è un rettile lungo più di due metri: assomiglia a un lucertolone, ha la lingua biforcuta, la pelle squamosa ed è carnivoro. È molto aggressivo.
Leggi le impressioni di Walter Bonatti, un esploratore italiano, davanti a un varano.

Varano di Komodo

Nel 1912  il maggiore P.A. Owens, direttore del Museo zoologico di Buitenzorg, a Giava, impressiona i naturalisti di tutto il mondo con una sensazionale affermazione. A Komodo, un’isola dell’arcipelago indonesiano, vive un mostruoso gigante, un varanide, e lo chiama scientificamente “Varanus komodiensis”.

Nei successivi sedici anni si organizzano numerose spedizioni, le quali stabiliscono che questo animale è un diretto discendente del tirannosauro, il terrificante carnivoro vissuto tanti milioni di anni fa.

Intanto, la stampa internazionale s’impossessa dell’argomento e su parecchie riviste si cominciano a leggere articoli inverosimili sui “terribili draghi antropofagi”.
I mostri diventano ogni giorno più lunghi: sette metri, dodici, quindici… Ognuno dà la sua interpretazione. Soltanto obiettivi studi scientifici stabilirono le reali dimensioni di questo animale e la sua indole estremamente feroce.

Tre giorni dopo essere arrivato a Komodo, scorgo in riva al mare alcune impronte di varano. L’idea di fotografare il sauro in questo ambiente mi piace e decido di attirarlo qui.
L’indomani, all’alba, comincio a trascinare per chilometri, lungo la spiaggia, e nella boscaglia intorno al campo, una carogna di capra per spargerne l’odore. Poi legata l’esca a un blocco di corallo vicino alla riva, mi nascondo tra gli arbusti e aspetto che l’animale si avvicini.

Un varano sbuca dalla boscaglia, si avvicina lentamente alla carne, poi si arresta di colpo rizzandosi sulle zampe anteriori. Gira la testa da una parte e dall’altra, proiettando in continuazione la lingua gialla e biforcuta. Forse mi ha visto, trattengo il respiro…
Subito dopo compare un altro animale, più piccolo, e anch’esso si dirige verso il cibo. Ma il primo non gli permette di avvicinarsi: con una zampata lo allontana violentemente.

Un varano sfila davanti a me a non più di cinque metri. Avanza muovendo ritmicamente la sua testa appiattita ora a destra e ora a sinistra. La lingua continua a dardeggiare verso terra, lo sguardo è minaccioso, l’enorme coda striscia pesantemente sulla sabbia, lasciando un solco. Sembra davvero un drago uscito dalla preistoria!

adatt. da Walter Bonatti, Epoca, Mondadori