Longo Sofista

Vita Nulla sappiamo dell'autore de Le storie pastorali di Dafni e Cloe indicato nei manoscrittti come "Longo" (l'epiteto "Sofista", benché invalso nell'uso, venne imposto per la prima volta in un'edizione a stampa del 1601!). Questo personaggio, vissuto tra il II e il III sec. d.C. (periodo cui riconducono dati interni al romanzo) è stato ritenuto originario di Lesbo (per l'ambientazione della sua opera) o romano. In realtà, ogni speculazione è destinata a rimanere un puro gioco di fantasia.

Caratteristiche generali dell'opera Ne Le storie pastorali di Dafne e Cloe si raccontano le vicende di due trovatelli dell'isola di Lesbo, adottati da due famiglie di pastori. Dafni e Cloe (questi i nomi dei due fanciulli) crescono intenti nella loro attività di pastori, in una cornice bucolica rievocata con tratti di delicata poesia, fintantoché si accorgono di essere attratti l'uno per l'altra. Ignari dell'amore, i due dovranno superare vari ostacoli dovuti alla loro inesperienza e a incidenti di vario tipo, prima di ritrovare le proprie famiglie di nobile origine cittadina. Una volta sposati, però, pur potendo trasferirsi in città, Dafni e Cloe preferiscono rimanere nel loro mondo idilliaco.

Lingua e stile La lingua di Longo è quella della koiné, impreziosita da forme poetiche dovute a fitte reminescenze letterarie, provenienti soprattutto (ma non soltanto!) dalla poesia bucolica. La sintassi di Longo, gradevole ed elegante, appare estremamente semplice perché caratterizzata dalla predilezione per la coordinazione a scapito della quasi inesistente subordinazione. È stato da tempo notato, comunque, come questa semplicità, più che il prodotto di ingenuità, sia invece il risultato di un'attenta ricerca stilistica volta a rinunciare all'uso di periodi sapientemente elaborati a tutto favore dell'impiego di sapienti figure retoriche e di suono (rime e assonanze).

Vedi versioni 585-592, alle pp. 513-517 di Saphéneia.

@LibroPiù: Nuove versioni

687 Un trovatello in mezzo ai boschi*
688 L'antro delle ninfe**
689 Un pastore nella pelle del lupo**