Pausania

Vita Nato in Asia Minore (forse nella ragione di Pergamo) a principio del II sec. d.C., Pausania apparteneva a una famiglia di condizione agiata. Ricevette una formazione letteria basata sulla lettura e lo studio delle grandi opere del passato e viaggiò in diverse regioni dell'Impero Romano, dall'Asia Minore alla Grecia, all'Africa, fino all'Italia. La sua vita dovette aver termine intorno al 180 d.C.

Opera Ci sono giunti per intero i dieci libri dell'opera di Pausania intitolata Descrizione della Grecia.

Caratteristiche generali dell'opera La Descrizione della Grecia è stata definita il più autorevole precedente dei moderni "Baedeker" (la famosa collana di guide turistiche tra le più usate nel mondo), ma in realtà, Pausania si proponeva un fine ben più ambizioso di quello di redigere un pratico itinerario a uso e consumo dei viaggiatori. Alla descrizione in successione dei monumenti delle diverse regioni della Grecia, per ciascuna delle quali viene dedicato un libro, si affiancano raccolte di usanze, leggende e dati storici poco noti, che fanno dell'opera di Pausania una fonte di primaria importanza (e, spesso, unica) per la ricostruzione degli eventi della storia arcaica. Benché Pausania si basasse, indubbiamente, su dati dovuti a conoscenza diretta, la sua opera è sostanzialmente costruita sulla base delle informazioni contenute in testi storici e poetici del passato, da lui raccolti con la passione dell'erudito bibliofilo tipica, peraltro, di quell'età di acculturazione che fu il II sec. d.C.

Lingua e stile La lingua adoperata da Pausania è di chiara impronta atticista. Il suo stile è stato definito, non senza ragione, «un mantelluccio rococò di sofistica semplicità e di puerile imitazione di Erodoto» (Wilamowitz). Di Erodoto, evidentemente, Pausania ammirava l'elegantissima chiarezza, che egli si sforzava in tutti i modi di ricreare in maniera artificiosa preferendo l'uso della coordinazione a quello della subordinazione e spezzettando i periodi lunghi in una pluralità di frasette brevi. Sennonché, uno stile siffatto, congiuntamente all'inevitabile monotonia delle elencazioni di monumenti e opere, era destinato ad apparire stancamente ripetitivo. Per sopperire a questi problemi Pausania si sforzò di evitare la ripetizione di sostantivi ricorrendo a elaborate perifrasi e variando artificiosamente l'ordine consueto delle parole, ma il risultato che ottenne, il più delle volte, fu solo quello di inframezzare l'elementarità del suo greco con frasi poco perspicue.

Vedi versioni 495-500, alle pp. 451-453 di Saphéneia.

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