PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO DELLA MADDALENA


Ma lo sai che…?

Le isole sono… isolate
L’isolamento tipico delle… isole favorisce la presenza di piante e animali chiamati “endemici”, ovvero che sono presenti solo ed esclusivamente in una determinata area geografica.
Il Parco dell’Arcipelago della Maddalena, in particolare, è ricco di specie che si possono trovare solo in Sardegna e in Corsica. Fra queste ci sono coloratissimi fiori quali il becco di gru corsico e la silene tomentosa dai fiori rosa; l’asteroide di Sardegna dai fiori gialli e l’orchidea Serapide della Nurra. Tra gli animali ci sono il discoglosso sardo, un anfibio simile a una rana, endemico della Sardegna e delle piccole isole del Tirreno.

Il giallo dei coralli neri
Il corallo è la struttura che piccolissimi organismi si costruiscono come casa: da ogni forellino che si apre sulla superficie del corallo escono i tentacoli di un polipo che, in questo modo, cerca di catturare il suo cibo. È questo il motivo per cui il corallo nero (Gerardia savaglia), quando si trova in fondo al mare e viene illuminato dalla potente luce di un sub, appare giallo limone: sono i polipi ad avere questo colore, mentre il corallo (o meglio il suo scheletro), una volta tirato fuori dal mare senza più ospiti vivi, è lucido e nero.

Praterie subacquee
La vera grande risorsa del mare del Parco, l’elemento che ospita le uova e i piccoli di migliaia di pesci e che protegge il fondale dall’erosione… è un prato! Proprio così, un prato fatto di una pianta (e non di un’alga), che ha radici, fiori e frutti, ma che vive in fondo al mare. Essa, per la sua grande importanza per l’ecosistema, ha ricevuto in dono il nome del dio greco dei mari, Poseidone. Stiamo parlando della Posidonia oceanica, una pianta con foglie a nastro di colore verde brillante, che una volta portate a secco diventano marrone scuro.
La prossima volta che vedi sulla spiaggia grandi quantità di foglie marroni di posidonia, dunque, ricordati che indicano la buona salute del mare e non che la spiaggia è sporca!

Il lamento dei naufraghi
In tutte le isole del Mediterraneo che hanno la fortuna di ospitare stormi di berte maggiori (Calonectris diomedea), sono nate leggende legate al particolare verso di questi uccelli che sembra un lamento umano.
Le leggende del Parco, per esempio, narrano che, di notte, i marinai naufragati nei secoli scorsi ancora si lamentano del loro triste destino emettendo questo suono particolare… In realtà si tratta del verso tipico di questi bellissimi e rarissimi uccelli che passano tutto l’anno in mare aperto senza posarsi mai, neanche per dormire, e si fermano sulla terra ferma solo per deporre le uova.

Una macchia profumata
Il fitto manto verde scuro che ricopre le isole del Parco prende il nome di macchia mediterranea ed è costituito da un insieme di piante adattate ai climi caldi delle nostre coste.
Per difendersi dal grande caldo e dalla disidratazione, queste piante adottano diverse strategie: la più complessa è quella di trattenere nei tessuti delle foglie degli oli che impediscono l’eccessiva traspirazione. Proprio questi oli provocano un forte, intenso, speciale profumo che ti investe appena metti piede nelle isole: il mirto, il lentisco, l’elicriso sono alcune delle piante che contribuiscono alla composizione del “profumo del Parco”.