PUGLIA
ORIA (BRINDISI)


 

Indietro nel tempo

IL MITO

Oria si presenta oggi come una graziosa cittadina costruita su una collina a metà strada fra Taranto e Brindisi, in Puglia. Essa è dominata da un castello medievale. A un primo sguardo è difficile immaginare le sue antichissime origini: nessun monumento o rovina archeologica resta a testimoniare il passato più lontano.
Eppure una leggenda ormai antica dice che furono i Cretesi a fondare Oria ancor prima del 1000 a.C., cioè ben prima che sorgesse qualsiasi altra città della Puglia.
A riferire la notizia è Erodoto, uno scrittore greco nato intorno al 485 a.C. in Asia Minore, ad Alicarnasso, una città dell’attuale Turchia. Egli nelle sue “Storie” raccolse molte informazioni sulle varie popolazioni che aveva incontrato durante i suoi viaggi o di cui era venuto a conoscenza. Ecco che cosa scrisse sulle origini della Puglia, allora chiamata Japigia:

Si racconta che Minosse, giunto in Sicilia alla ricerca di Dedalo, vi morì di morte violenta. Tempo dopo i Cretesi arrivarono in Sicilia con una grande flotta e strinsero d’assedio per cinque anni la città di Camico (l’attuale Agrigento). Infine, non potendo né conquistarla né rimanere lì, oppressi com’erano dalla carestia, abbandonarono l’impresa e se ne andarono. Quando, durante la navigazione, giunsero sulle coste della Japigia, una violenta tempesta li spinse contro terra: le imbarcazioni si fracassarono e, giacché non vedevano più modo di fare ritorno a Creta, fondarono sul posto una città, Iria, e vi si stabilirono cambiando nome e costumi: da Cretesi divennero Japigi Messapi e da isolani continentali. Muovendo da Iria fondarono altre città, quelle che più tardi gli abitanti di Taranto tentarono di distruggere subendo una tale sconfitta da causare in quella circostanza la più clamorosa strage di Greci a nostra conoscenza, di Tarantini e di Reggini. I cittadini di Reggio, venuti ad aiutare i Tarantini, morirono in tremila; i Tarantini caduti, poi, non si contarono neppure[…]
[…] A Creta, rimasta spopolata, a quanto dicono i Greci, si insediarono altre genti, specialmente Greci (Micenei); due generazioni dopo la morte di Minosse scoppiò la guerra di Troia (tradizionalmente nel 1194 a.C.)

Ma dove sbarcarono con precisione gli esuli cretesi? In effetti Erodoto non lo dice. E, purtroppo, il toponimo, ossia il nome del luogo, “Iria” è uno dei più diffusi dell’antichità. Secondo molti studiosi, Iria sarebbe proprio l’antico nome di Oria. Ma di città chiamate Iria, Orra e Uria nell’antichità ne esistono moltissime.
In realtà, pensandoci bene, è poco probabile che la prima città fondata dagli esuli cretesi in Puglia sia stata proprio la Oria attuale. Infatti, essi devono essere approdati sulla costa del mar Jonio, nella zona dell’attuale Taranto, ed è difficile che si siano spostati di tanti chilometri nell’entroterra per fondare la prima città.


Questo vuol dire allora che la leggenda è falsa? Difficile dare una risposta precisa, anzi forse una risposta precisa non esiste neppure. In effetti le leggende antiche spesso mescolano dati reali con dati inventati, cioè nascondono informazioni vere dietro a storie di fantasia.
All’epoca in cui scrive Erodoto, i Greci avevano ormai colonizzato tutto il sud Italia (la Magna Grecia) fondando splendide città lungo le coste (Taranto, Napoli, Reggio Calabria). Qui erano venuti in contatto con popolazioni che già da tempo si erano stanziate nell’entroterra e in parte proprio per spiegare il passato di questi luoghi e di queste genti inventarono miti e leggende di viaggi.
In Puglia, in particolare, non solo a Oria, ma anche in altre città, come a Lecce, esistono leggende che ricordano l’arrivo dei Cretesi.

Oggi gli scavi archeologici ci aiutano a capire meglio cosa si nasconde dietro al mito.
In effetti alcuni ritrovamenti di vasi e ceramiche ci riportano indietro al II millennio a.C., all’età del bronzo, all’epoca dei Minoici e dei Micenei. È ormai certo che i marinai micenei frequentavano regolarmente le coste del Mediterraneo Occidentale, Puglia compresa, alla ricerca di materie prime di cui era povera la loro terra, la Grecia. Non bisogna poi dimenticare che ancor prima di spingersi verso ovest, attorno al 1450 a.C., i Micenei avevano già conquistato Creta.
È quindi naturale che, a distanza di alcune centinaia di anni, i Greci di epoca storica giunti a fondare le loro colonie in occidente (per esempio Taranto nel 706 a.C.) abbiano voluto ricordare i viaggi dei loro “antenati” attraverso racconti mitici.