I periodo (1860 - 1899)

II periodo (1900 - 1924)

III periodo (1925 - 1947)

 

I periodo (1860-1899):


1865: viene pubblicato nelle "Philosophical Transactions" la Teoria dinamica del campo elettromagnetico. James Clerk Maxwell porta a compimento la teoria ondulatoria dei fenomeni elettromagnetici e formula le sue famose equazioni.





1879: il 5 novembre muore Maxwell. Ma il 14 marzo era nato chi doveva succedergli: Albert Einstein.

 
1897: Joseph John Thomson scopre l'elettrone, la prima particella atomica.

II periodo (1900-1924):

1900: il 14 dicembre Max Planck pubblica un articolo, diventato famoso, contenente i risultati delle sue ricerche sullo spettro di emissione del corpo nero: è la nascita ufficiale della meccanica quantistica.





1905: Einstein pubblica gli articoli sull'effetto fotoelettrico, il moto browniano e la relatività ristretta. Il primo di questi articoli gli varrà il premio Nobel.

1911: Ernest Rutherford scopre il nucleo atomico. Modello planetario dell'atomo.

1913: Niels Bohr propone il primo modello quantistico dell'atomo di idrogeno.

  1915: Einstein porta a termine la teoria della relatività generale. Quattro anni dopo la teoria viene confermata sperimentalmente: Arthur Stanley Eddington verifica la deviazione dei raggi luminosi da parte del Sole prevista dalla relatività.

1923: effetto Compton: la comunità scientifica si convince della natura corpuscolare della luce.

1924: ipotesi ondulatoria di Luis de Broglie: le particelle di materia, in determinate condizioni, manifestano proprietà ondulatorie.

III periodo (1925-1947):

1925: Werner Heisenberg elabora la meccanica delle matrici. È la prima formulazione matematicamente coerente della meccanica quantistica.




1926: Erwin Schrödinger elabora la meccanica ondulatoria. L'equazione che descrive l'evoluzione nel tempo della funzione d'onda porta il suo nome ed è tuttora utilizzata per descrivere i fenomeni quantistici. Schrödinger inoltre dimostra l'equivalenza tra la sua teoria ondulatoria e la meccanica delle matrici di Heisenberg. Max Born propone di interpretare in termini probabilistici la funzione d'onda: il quadrato della funzione d'onda rappresenta la distribuzione di probabilità dei possibili esiti di un esperimento. Questa interpretazione viene accettata dalla maggioranza dei fisici.

 

1927: Heisenberg formula il principio di indeterminazione, Bohr enuncia il principio di complementarietà. Quinto congresso Solvay: inizia il dibattito sui fondamenti della meccanica quantistica.
Clinton Joseph Davisson e Lester Halbert Germer, e indipendentemente George Paget Thomson (figlio di Joseph John), verificano l'ipotesi di Planck mediante esperimenti di diffrazione di elettroni su cristalli. Gli elettroni quindi manifestano proprietà ondulatorie.

 
  1935: articolo di Einstein, Wiktor Podosky e Jan Henryk Rosen. Ignorato dai fisici per decenni, è stato ed è tuttora il punto di riferimento di importanti ricerche teoriche: la località e le disuguaglianze di Bell; la quantum information, la quantum computation, il teletrasporto.

 
  1947: Enrico Fermi e L. Marshall per primi osservano la diffrazione di neutroni su cristalli.
 

 

 

© 2001 Pianetascuola, Edumond editori associati & Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA, Trieste)