CAMPANIA
ISCHIA (NAPOLI)


 

Che cosa vediamo oggi?

Il museo
Il museo di Ischia illustra, attraverso numerosi reperti corredati di precise spiegazioni, la storia dell’insediamento dall’epoca preistorica a quella romana, evidenziando soprattutto la fase greca.
Tra i 3000 reperti esposti, alcuni hanno un’importanza fondamentale e sono conosciuti da tutti gli archeologi e gli studiosi dell’antichità.

La ”coppa di Nestore”, fabbricata probabilmente a Rodi nel 725 a.C. circa, reca incisa un’iscrizione in versi in alfabeto greco, scritta da destra verso sinistra. È una delle più antiche iscrizioni conosciute in Occidente, un breve inno al vino e all’amore.



Cratere con la scena di naufragio.

Frammento di vaso con raffigurata forse una scimmia e con la scritta “…inos m’epoiese” (che significa “…inos mi fece” scritto da destra a sinistra): si tratta della più antica “firma” di vasaio greco e una delle più antiche testimonianze di scrittura in Occidente.

Vaso che raffigura un cavallo alla mangiatoia con sopra un’ascia.

Scarabei egizi, in particolare lo scarabeo con il cartiglio del faraone Boccoris (720-715 a.C.).

Piatti e prodotti fenici.

Poco noti, ma molto interessanti, anche se si riferiscono al periodo romano, sono gli scavi archeologici visitabili all’interno del santuario di Santa Restituta. Sotto la chiesa, infatti, sono emersi i resti di una basilica paleocristiana (IV-V sec. d.C.), realizzata a sua volta sui resti di una cisterna romana. Attorno e al di sotto dell’antica basilica si trovava una vera e propria necropoli con numerose tombe sia pagane sia cristiane.
All’interno del santuario c’è anche il Museo di Santa Restituta, che ospita reperti provenienti da tutta l’isola, ma soprattutto i corredi funerari romani e paleocristiani. Tra i reperti si segnala una lucerna di terracotta con una rara raffigurazione cristiana: due personaggi reggono una sbarra da cui pende un grappolo d’uva, simbolo del sacrificio di Cristo.