CAMPANIA
ISCHIA (NAPOLI)


 

A spasso con gli antichi

L’insediamento greco
Il più importante centro greco dell’isola si trovava nella zona dell’attuale paese di Lacco Ameno, sulla costa nord occidentale, la più riparata da eventuali eruzioni e terremoti e la più protetta dai forti venti.
Qui ai Greci si offriva una situazione naturale molto favorevole: un alto promontorio su cui fondare l’acropoli, due baie da utilizzare come porti e uno spazio retrostante in piano per le attività artigianali.

Gli scavi archeologici hanno messo in luce una vasta necropoli, utilizzata dall’VIII secolo a.C. al III d.C. e comprendente più di 1300 tombe.
I morti venivano sepolti sia secondo il rito della cremazione, in particolare gli adulti, sia secondo quello dell’inumazione, soprattutto i neonati e i fanciulli, posti o all’interno di grandi vasi o in casse di legno. All’esterno la tomba era segnalata in genere da un piccolo cumulo circolare di pietre o di terra.
Il defunto veniva spesso seppellito con il corredo funerario, comprendente soprattutto oggetti di uso comune: vasi da banchetto come coppe e brocche, contenitori per unguenti e oli profumati, oggetti di ornamento personale (in particolare fibule per le donne) di bronzo, argento e oro.
Studiando attentamente le tombe e i corredi, sono emerse importanti informazioni sulla società antica, per esempio il fatto che probabilmente la maggior parte delle donne era indigena, ossia nativa del luogo, mentre erano soprattutto gli uomini ad aver affrontato i pericoli del viaggio per mare dalla Grecia fino all’Italia.

Nel luogo in cui sorgeva l’acropoli, sono stati trovati moltissimi reperti tra cui vasi di ceramica da cucina, da trasporto, da banchetto e statuette votive in terracotta. In particolare gli archeologi hanno scoperto alcune lastre, sempre in terracotta, scolpite e dipinte: esse servivano a rivestire i tetti fatti di legno di edifici importanti come, per esempio, i templi.

Infine, su una vicina collina è stato portato alla luce un quartiere artigianale per la lavorazione dei metalli, costituito da piccole stanze. In uno degli ambienti chiamato “bottega del fabbro” sono state rinvenute numerose scorie metalliche, soprattutto di ferro proveniente dall’isola d’Elba.

Un accenno anche all’epoca romana.
Probabilmente il centro principale dell’isola si era nel frattempo spostato sulla costa orientale, dove ancora oggi sorge l’abitato più grande e importante, Ischia: qui giungevano i metalli, per essere lavorati in laboratori specializzati.
Grazie agli archeologi subacquei sono state trovate ancore e resti di navi onerarie (cioè per il trasporto delle merci) romane.
È certo poi che già nell’antichità si sfruttavano acque e fanghi termali (per i ricchi romani le terme erano quasi un obbligo!), anche se non sono ancora state trovate le strutture degli edifici.