Indietro nel tempo È seguendo queste stesse rotte che, a partire dal 1000 a.C. circa (età del ferro), giunsero in Sardegna le prime navi dei Fenici. All’inizio i Fenici si limitarono a scambiare con le aristocrazie locali della civiltà dei nuraghi prodotti di lusso in cambio dei metalli. Tra il 550 e il 500 a.C. circa, l’intera isola venne occupata dai Cartaginesi, grazie a una serie di campagne militari, e per le antiche città fenice cominciò una nuova e ancor più splendida fase. Infine, nel 238 a.C., la Sardegna venne conquistata dai Romani e Sulky prese il nome di Sulci; ciononostante la cultura, la religione e la lingua fenicio-punica continuarono a vivere ancora per un paio di secoli, fino all’avvento dell’impero romano. A questo punto le città più importanti, tra cui Sulci, ottennero la cittadinanza romana e si arricchirono di nuovi monumenti, come terme, teatri, anfiteatri, case con mosaici. Con la fine dell’impero romano, nel 476 d.C., finisce la storia del mondo antico e anche il nostro viaggio nel tempo, ma in alcuni casi la vita delle antiche colonie fenice è continuata fino ai nostri giorni, come a Sulci/Sant’Antioco e a Karalis/Cagliari, il capoluogo della Sardegna. In questi casi la ricerca delle tracce antiche e gli scavi archeologici si svolgono in mezzo e sotto agli edifici moderni, in condizioni particolarmente complicate. Non ci resta che andare a vedere! |