SARDEGNA
SANT'ANTIOCO (CAGLIARI)


 

A spasso con gli antichi

La città fenicio-punica
Perché i Fenici scelsero proprio questo punto della costa per fondare la loro prima colonia in Sardegna?
Basta dare un’occhiata a una carta geografica per capirne le ragioni.
Sant’Antioco (attenzione, lo stesso nome indica sia l’isoletta sia la sua cittadina principale!) si trova in un punto di passaggio obbligato per le navi dirette da Oriente a Occidente, in una condizione ambientale particolarmente adatta a fondare una colonia: è un’isola, dunque protetta
da eventuali attacchi delle popolazioni sarde dell’entroterra;
vicinissima alla terraferma, dunque adatta agli scambi commerciali;
offriva la possibilità di sfruttare due porti, collegati da un canale: uno settentrionale, caratterizzato da fondali bassi, particolarmente sicuro e protetto, adatto alle imbarcazioni più piccole; l’altro meridionale, protetto dai venti estivi e con fondali profondi, adatto all’ancoraggio delle pesanti navi mercantili.

La città sorse alle spalle dei porti, dove ancora oggi si trova l’abitato di Sant’Antioco, circondata da una linea di fortificazioni appoggiate alle colline retrostanti.
La zona alle pendici delle alture era utilizzata per le sepolture (necropoli), di tipi differenti a seconda delle epoche.
All’interno delle mura la zona più elevata (acropoli) era riservata alla vita pubblica, mentre verso i porti si trovavano le abitazioni.
All’esterno della città, a circa mezzo chilometro, c’era uno dei luoghi più caratteristici delle città fenice, di cui ancora oggi ci sfugge il significato preciso: il tofet.

La città fenicia venne poi ingrandita e protetta con nuove fortificazioni in età punica, quando, accanto all’attività commerciale, si svilupparono anche l’agricoltura e lo sfruttamento delle miniere della terraferma.
Nuove forme di artigianato presero vita: sculture in pietra, gioielli e amuleti in pietre dure e pasta di vetro, maschere in terracotta…

Grandi trasformazioni e nuovi edifici vennero, infine, realizzati dai Romani, ma nonostante ciò ancora oggi sopravvivono importanti testimonianze fenice e puniche: vediamole!